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LETTERA AL PRESIDENTE CONTE: Emergenza COVID e Professione infermieristica

Pubblicato il: 12 Aprile 2020

GLI INFERMIERI operano al di là delle loro forze e con la loro indiscutibile professionalità anche a rischio della propria salute, in particolare nelle zone ritenute ad alt rischio dove essendo spesso confinati e costretti alla quarantena non hanno più turni o logiche di organizzazione del lavoro, ma solo la forza di volontà la capacità e la voglia di assistere, di essere infermieri.

A loro va l’ENCOMIO della professione per la quale rappresentano un vero esempio

Barbara Mangiacavalli.

Conte_P-3418-2020.pdf.pdf

 

Ill.mo Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio

Ill.mo Roberto Speranza
Ministro della salute

Ill.mo Stefano Bonaccini
Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

 

Con soddisfazione abbiamo apprezzato in questo momento di emergenza sanitaria il riconoscimento che protagonisti insostituibili nella cura ed assistenza ai pazienti malati nonché nella stessa prevenzione, insieme ai medici, sono gli infermieri.
Gli infermieri hanno messo in campo:
– la loro competenza per prendersi in carico pazienti con nuovi bisogni assistenziali;
– la loro flessibilità dimostrata nell’aggiornarsi velocemente per poter dare risposte alle esigenze assisten-ziali e di cura di questi pazienti, oltre che per porre in essere attività di prevenzione ed educazione sanitaria fondamentale per contenere la diffusione. Ricordiamo infatti che nel giro di pochi giorni interi ospedali sono stati trasformati per far fronte all’emergenza, e di questo lavoro sono chiaramente identificabili i principali protagonisti ma anche i registi, ovvero i colleghi infermieri impegnati sia a livello clinico che organizzativo;
– la loro disponibilità a farsi carico di un numero elevatissimo di pazienti con le loro necessità superando qualsiasi standard prefissato in tempi “normali”;
– la loro stessa integrità per assicurare a tutti la migliore assistenza possibile in un contesto che giustamente è stato considerato di guerra.
Il Paese ha potuto contare e sta’ contando su questi professionisti della salute per risollevarsi e riportare i cittadini a poter tornare a vivere in contesto il più possibile sereno e con fiducia nel futuro. La responsabilità di questo compito che ci è stato assegnato la sentiamo tutta e per questo tutti ci stiamo impegnando al massimo per avere i risultati che la società auspica.
Per quello che stiamo assicurando vogliamo essere riconosciuti.
La peculiarità della nostra funzione – in questo particolare contesto che stiamo vivendo – è stata messa in evidenza in modo inequivocabile da questa drammatica prova che ci ha trovati impreparati dal punto di vista delle forze in campo (carenza infermieristica più volte denunciata) ma non dalla capacità di rispondere con competenza e con un altissimo senso del dovere trasmessoci da nostro codice deontologico.

Il riconoscimento, per quello che siamo, e lo dimostriamo con quello che stiamo facendo, non può che essere – al pari del nostro impegno – da subito, attraverso idonei provvedimenti legislativi come:
1) costituzione di un’apposita sezione contrattuale per le professioni infermieristiche, ai sensi di quanto già definito dall’ultimo periodo del comma 2 dell’articolo 40 del D.lgs. 165/01. Questa come risposta alla competenza e capacità dimostrata in situazioni estreme, dalla nostra professione, che è si dimostrata una risorsa essenziale ed insostituibile per far fronte alla crisi;
2) istituzione di una indennità infermieristica come parte del trattamento economico fondamentale che rico-nosca e valorizza sul piano economico le profonde differenze rispetto alle altre professioni sanitarie che si sono manifestate in tutta la loro evidenza in questa crisi. Esiste già nel nostro ordinamento un esempio di riferimento che riguarda la dirigenza sanitaria, con l’indennità di specificità medica in essere per le stesse ragioni per le quali oggi la chiediamo anche per la professione infermieristica;
3) garanzie su adeguamento dei fondi contrattuali e possibilità di un loro utilizzo per un’indennità specifica e dignitosa per tutti i professionisti che assistono pazienti con un rischio infettivo;
4) garanzie su un adeguamento della normativa sul riconoscimento della malattia professionale in caso di infezione con o senza esiti temporanei o permanenti;
5) immediato adeguamento delle dotazioni organiche per quanto attiene al personale infermieristico, con pari aggiornamento della programmazione degli accessi universitari;
6) aggiornamento della normativa sull’accesso alla direzione delle Aziende di Servizi alla Persona. L’emer-genza che stiamo vivendo ha messo in rilievo che non è possibile prescindere da una competenza sanitaria di tipo assistenziale a garanzia degli ospiti;
7) immediata possibilità per gli infermieri pubblici – superando in vincolo di esclusività – di prestare la loro attività professionale a favore di strutture socio-sanitarie (RSA, case di riposo, strutture residenziali, riabi-litative…), per far fronte alla gravissima carenza di personale infermieristico di queste strutture. Ancora, opportunità per il personale infermieristico nelle strutture pubbliche del SSN, in carenza di personale, di attivare le prestazioni aggiuntive come da comma 2 del DL 12/11/2001 n. 402, convertito c.m. in L. 1/2002;
8) le norme relative all’autorizzazione ed all’accreditamento delle strutture sanitarie private dovranno rece-pire le indicazioni definite per le strutture pubbliche in tema di requisiti organizzativi conseguenti alle innovazioni di cui ai punti precedenti.

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